Che cosa è la verità?
di Joseph Farah, www.worldnetdaily.com
Nei salotti dell’odierna società si svolgono molti dibattiti.
Si discute sul valore della "tolleranza"e della "diversità", del "pluralismo e della "libertà", del "multiculturalismo", del "diritto" e della "giustizia".
Si discute di politica, guerra, disobbedienza civile, rivoluzione, pacifismo.
Perfino su cosa è il bene e il male.
Ma quasi nessuno discute su che cosa è la "verità".
Se menzioni l’argomento "verità" in certi ambienti, sentirai rispondere le parole che Gesù udì da Ponzio Pilato: "Che cos’è la verità?"
Ho l'impressione che il motivo per cui la gente evita di discutere sulla verità è la paura di suscitare domande più profonde e magari anche scomode.
Esiste la verità? Escludendo Dio, può esistere la verità? Oppure – come Pilato si chiedeva guardando la Verità negli occhi – la verità è relativa?
E se la verità è relativa, non lo è forse anche la morale? L'esistenza di una morale assoluta o di una verità assoluta è possibile senza Dio? Può esistere il bene e il male senza gli autori del bene e del male?
Domande complesse, ma fondamentali della vita.
Sono domande che nessuno di noi si porrebbe senza aver prima letto la Bibbia, il metro di misura per eccellenza della verità – che siamo d’accordo o no.
Senza la Bibbia e senza Dio i concetti del "bene", del "male" e del "peccato" non hanno lo stesso significato. Questo è esattamente il motivo per cui così tante persone vorrebbero far sparire la Bibbia, o perlomeno relegarla nella sezione "fantasia" o "mitologia" della libreria.
Molti occidentali e popoli di tutto il mondo considerano come una panacea il mondo primitivo, le civiltà antiche pre-giudaiche e pre-cristiane. Le società pagane vivevano in pace ed armonia, ci viene detto. Il cannibalismo e l'ampia evidenza di sacrifici umani sono ignorati. La schiavitù in Egitto è ignorata.
Se solo potessimo liberarci di quegli insopportabili concetti di "Unico Vero Dio", "peccato" e "redenzione", ogni cosa volgerebbe decisamente al meglio. Sembra che siano proprio questi i punti fondamentali alla radice di molti conflitti politici nazionali o crisi internazionali.
È tempo che ognuno di noi si ponga queste domande fondamentali:
■ Credi nella verità?
■ Credi che esistano il bene e il male?
■ Credi che esista il peccato?
■ Credi nella redenzione?
■ Qual è lo scopo della vita?
■ Qual è il senso della vita?
■ Credi in Dio?
■ Da dove provengono le tue risposte a queste domande?
■ Si può conoscere la verità? E se la conosci, devi nasconderla per amore della tolleranza?
■ È possibile conoscere la verità escludendo la Bibbia?
■ È possibile distinguere il bene dal male senza la Bibbia?
■ Senza un metro di riferimento, quale senso hanno il bene e il male?
Ti lancio una sfida: cerca di scoprire le risposte a queste domande senza la Bibbia. Non è possibile. E questo dovrebbe essere sufficiente a convincerti che la Bibbia non è un libro comune. È un libro miracoloso!
Se dubiti delle mie parole, prova semplicemente a leggerla con una mente e un cuore aperto.
Alla prossima!
Joseph Farah
Editoriale di Joseph Farah di «Whistleblower», edizione dicembre 2006, pagina 3, tradotto e adattato da sribi © www.worldnetdaily.com - usato con permesso.
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